Nella riserva naturale delle Valli del Mincio, a pochi chilometri da Mantova, il Borgo di Grazie di Curtatone è uno scrigno di tesori nell’incantevole scenario del Lago Superiore del Mincio. Proprio qui, nei mesi di luglio ed agosto,  sarà possibile godere il risveglio del fior di loto. Mentre ora le sue radici affondano nelle paludi fangose, il suo seme forte e paziente spingerà da giugno lo stelo del fiore che si innalzerà dalle profondità verso l’alto per poi sbocciare alla luce del sole. Nulla potrà immutare la profonda bellezza lasciando intatto il suo profumo dolce ed inebriante. Concedetevi un momento di relax osservando la natura tutelata dal Parco del Mincio in un mirabile mosaico di biodiversità.  La passeggiata nel Borgo è d’obbligo: una manciata di case, il nome Grazie è legato ad un evento che lo inizio’: un miracolo. Fatto edificare dai Gonzaga durante una epidemia di peste , il Santuario è un colossale ex-voto dimostrato dai mantovani del passato con un susseguirsi colorato di statue di cartapesta, legno e cera , frutto di una viva e colorita manifestazione popolare che ancora oggi si ammira strabiliati, il “Popolo di Maria”.

Un coccodrillo incatenato pende dal soffitto dai pregevoli affreschi che rimandano alla flora lacustre mantovana. Il Santuario si trova infatti sulle rive del Lago Superiore del Mincio e il suo fascino deriva in gran parte dal luogo elevato sopra l’immenso canneto in cui si trova. Il borgo è di sorprendente fascino e stravaganza, sede di miracoli, di ottimi ristoranti e di un museo, ora anche urbano, dedicato all’arte dei gessetti. E’ qui a Grazie di Curtatone dove per la prima volta i pittori di strada sono stati chiamati ufficialmente “Madonnari”.